LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - BARUC

INTRODUZIONE AL LIBRO DI BARUC

Caratteristiche principali
Il libro di Baruc è giunto a noi nell'antica traduzione greca, dove è collocato tra il libro del profeta Geremia e le Lamentazioni.
Baruc propone temi penitenziali adatti ai giorni di digiuno. Nella sua forma attuale il testo inizia con la costatazione della rottura tra Dio e il suo popolo e si conclude con la loro riconciliazione. Il passaggio avviene attraverso una riflessione sul peccato e sulla sapienza, identificata con la legge.

Autore e ambiente storico
La collocazione del libro nella traduzione greca e il titolo che porta indicano che lo scritto è stato attribuito a Baruc, segretario del profeta Geremia (vedi Geremia 32,12; 36,4).
Probabilmente le sue quattro parti sono state composte in tempi diversi, forse in ebraico, e poi unite insieme per uso liturgico.

Schema
- Introduzione storica 1,1-14
- Preghiera penitenziale 1,15-3,8
- Meditazione sulla sapienza 3,9-4,4
- Invito alla gioia 4,5-5,9

INTRODUZIONE

CAPITOLO 1
IL MESSAGGIO DI BARUC
1 Questo è il libro di Baruc. Baruc era figlio di Neria; i suoi antenati erano Maasia, Sedecia, Asadia, Chelkia. Egli scrisse questo libro a Babilonia
2 il sette del mese, cinque anni dopo che i Babilonesi conquistarono Gerusalemme e l'incendiarono.
3 Baruc lesse il libro ad alta voce, alla presenza del re di Giuda leconia, figlio di Ioiakim, e di tutto il popolo accorso ad ascoltarlo.
4 Erano presenti anche le autorità, i principi, gli anziani e tutta la comunità; in breve, dai più piccoli ai più grandi c'erano tutti gli Israeliti che vivevano a Babilonia lungo le sponde del fiume Sud.
5 AI termine della lettura, tutti i presenti pregarono il Signore, piansero e digiunarono.
6 Poi raccolsero denaro e ciascuno diede quel che poteva.
7 Mandarono la somma raccolta a Gerusalemme al sacerdote loiakim, figlio di Chelkia e nipote di Salom, agli altri sacerdoti e a tutti quelli che erano rimasti con lui a Gerusalemme.
8 In precedenza il dieci del mese di Sivan, Baruc aveva recuperato i vasi sacri rubati al tempio, per riportarli nella terra di Giuda. Erano quei vasi d'argento che aveva fatto fare il re di Giuda, Sedecia figlio di Giosia,
9 dopo che il re babilonese Nabucodonosor aveva deportato a Babilonia il re leconia insieme con i capi, gli schiavi, le autorità e la gente del popolo.
10 Il popolo inviò questo messaggio: «Vi mandiamo questo denaro. Con esso acquistate animali e incenso per i sacrifici completi e i sacrifici per il perdono. Offriteli sull'altare del Signore nostro Dio.
11 Pregate per il re di Babilonia, Nabucodonosor, e per suo figlio Baldassar, perché possano vivere finché il sole illuminerà la terra.
12 Il Signore ci sosterrà e ci guiderà; potremo così vivere sotto la protezione del re di Babilonia, Nabucodonosor, e di suo figlio Baldassar. Li serviremo per tutta la vita e godremo della loro benevolenza.
13 Pregate il Signore nostro Dio anche per noi. Difatti abbiamo offeso il Signore nostro Dio, e fino ad oggi egli non ha ancora allontanato da noi il suo grande sdegno.
14 «Leggete pubblicamente il libro che vi mandiamo. Confesserete i vostri peccati nel tempio del Signore, il giorno della grande festa e nelle altre date opportune.
15 Farete questa preghiera:
Baruc

PREGHIERA PENITENZIALE

LA CONFESSIONE DEI PECCATI
«Solo il Signore nostro Dio è giusto! La vergogna copre il nostro volto, come si vede oggi! Vergogna per gli Ebrei e gli abitanti di Gerusalemme,
16 per i nostri re e i nostri capi, per i nostri sacerdoti, i nostri profeti e i nostri antenati.
17 Infatti abbiamo peccato contro il Signore,
18 e gli siamo stati infedeli. Non abbiamo ubbidito alle parole del Signore nostro Dio, quando ci invitava a seguire i comandamenti che ci ha dati.
19 Dal giorno che il Signore ha fatto uscire i nostri antenati dall'Egitto fino a oggi, ci siamo continuamente ribellati al Signore nostro Dio; abbiamo agito con leggerezza e non abbiamo ubbidito alle sue parole.
20 Così, come si vede ancor oggi, ci portiamo addosso molti mali. Sono la conseguenza della maledizione pronunziata dal Signore per mezzo del suo servo Mosè, quando fece uscire i nostri antenati dall'Egitto per darci una terra dove scorre latte e miele.
21 Non abbiamo ubbidito alle parole del Signore nostro Dio e non abbiamo seguito gli insegnamenti dei profeti che ci ha inviati.
22 Invece ciascuno di noi ha seguito le inclinazioni cattive del proprio cuore; abbiamo adorato gli dèi stranieri e siamo andati contro la volontà del Signore.

CAPITOLO 2
IL MERITATO CASTIGO
1 «Il Signore ha tenuto fede alle parole pronunziate contro di noi e contro i nostri giudici che governarono Israele, contro i nostri re e i nostri capi, contro tutti gli abitanti d'Israele e di Giuda.
2 Non si sono mai viste sotto il cielo cose simili a quelle che il Signore ha fatto a Gerusalemme, secondo le minacce scritte nella legge di Mosè.
3 Siamo arrivati al punto che qualcuno di noi ha mangiato le carni dei suoi figli e delle sue figlie.
4 Il Signore ci ha abbandonati in potere di tutti i regni confinanti. Abbiamo ricevuto insulti e disprezzo da tutti i popoli vicini in mezzo ai quali ci aveva dispersi.
5 Da padroni siamo diventati schiavi, perché abbiamo offeso il Signore nostro Dio e non abbiamo ubbidito alle sue parole.
6 Solo il Signore nostro Dio è giusto! La vergogna copre il nostro volto e quello dei nostri antenati, come si vede ancor oggi!
7 Ci sono piombate addosso tutte le disgrazie che il Signore ci aveva minacciate,
8 ma noi ci siamo rifiutati di invocare il Signore; non gli abbiamo chiesto di liberarci dai cattivi progetti che avevamo fatto.
9 Così, il Signore ha aspettato, poi ci ha mandato il castigo. Il Signore è giusto; ed è giusto tutto quel che ci ha comandato di fare,
10 ma noi non abbiamo ubbidito alle sue parole, quando ci invitava a seguire i comandamenti che ci ha dati.

LA SUPPLICA
11 «Signore, Dio d'Israele, tu con la tua forza hai fatto uscire il nostro popolo dall'Egitto. Hai compiuto grandi meraviglie con la tua potenza irresistibile. Così ti sei fatto un nome glorioso, come si vede ancor oggi.
12 Signore, nostro Dio: noi abbiamo peccato; ti siamo stati infedeli e abbiamo trasgredito tutti i tuoi comandamenti.
13 Ma allontana da noi il tuo sdegno! Siamo abbandonati, siamo un piccolo numero tra i popoli dove ci hai dispersi.
14 Ascolta, o Signore, la nostra preghiera che rivolgiamo a te. Risparmiaci per amor tuo! Facci trovare benevolenza presso quelli che ci hanno deportati.
15 Tutti gli abitanti della terra sappiano che tu sei il Signore, nostro Dio: infatti Israele è il tuo popolo.
16 Guarda, o Signore, dal cielo dove abiti e pensa a noi. Tendi l'orecchio, o Signore, e ascolta.
17 Apri i tuoi occhi e renditi conto che i morti, ormai senza vita, non possono nella tomba lodarti e ringraziarti per la tua salvezza.
18 Invece chi è vivo e geme per la fatica, chi cammina curvo e stanco, chi stenta a vedere e chi ha fame, ti loderanno e ringrazieranno, o Signore, se tu li salvi.
19 Mentre ti presentiamo le nostre suppliche, o Signore nostro Dio, noi non confidiamo nei meriti dei nostri antenati o dei nostri re.
20 Riconosciamo che tu ci hai mandato il castigo, segno della tua ira. Tu ci avevi avvisati per mezzo dei tuoi servi, i profeti. Avevi annunziato:
21 "Questo è il messaggio del Signore: piegate il collo e lavorate per il re di Babilonia; così resterete nel paese che ho dato ai vostri antenati.
22 Se disubbidirete alle mie parole e non servirete il re di Babilonia,
23 sappiate che io farò sparire dalle città di Giuda e dalle vie di Gerusalemme qualsiasi parola di gioia o canto di festa e non si sentiranno più le voci di allegria in occasione di nozze. Tutto il paese diventerà un deserto, senza abitanti".
24 «Ma noi non abbiamo ubbidito al tuo comando e non abbiamo voluto servire il re di Babilonia. Perciò hai eseguito le tue minacce. Come avevi preannunziato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, le ossa dei nostri re e dei nostri antenati sono state tolte dalle loro tombe e gettate via.
25 E ora sono esposte di giorno al calore e di notte al gelo. Essi sono morti dopo atroci tormenti, uccisi dalla fame, dalla guerra e dalla peste.
26 A causa della malvagità del popolo d'Israele e di Giuda, hai ridotto il tempio nello stato in cui è ancora oggi; eppure era la tua casa!

IL RITORNO AL SIGNORE
27 «Tu, Signore nostro Dio, sei stato davvero giusto e misericordioso,
28 come avevi proclamato per mezzo del tuo servo Mosè, quando gli ordinasti di scrivere la tua legge alla presenza di tutti gli Israeliti. Tu dicesti:
29 "Se voi non ubbidirete alle mie parole, anche se ora siete un popolo numeroso, sarete ridotti a un piccolo numero disperso fra le nazioni.
30 Difatti io so che essi non mi daranno ascolto, perché sono gente dalla testa dura. Ma in terra d'esilio rientreranno in se stessi
31 e riconosceranno che io, il Signore, sono il loro Dio. Io darò ad essi un cuore docile e orecchi attenti.
32 In terra d'esilio si ricorderanno di me e mi loderanno di nuovo.
33 Si ricorderanno dei loro antenati che mi avevano offeso e così rinunzieranno alla loro ostinazione e alle loro azioni cattive.
34 Allora io li riporterò nella terra promessa ai loro antenati Abramo, Isacco e Giacobbe. Diventeranno padroni del paese; io li renderò di nuovo numerosi e non diminuiranno mai più.
35 Farò con loro un'alleanza eterna; così io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non scaccerò mai più Israele, mio popolo, dalla terra che gli ho data".

CAPITOLO 3
DOMANDA DI PERDONO
1 «Signore onnipotente, Dio d'Israele, noi siamo pieni di dolore e gridiamo verso di te nell'angoscia.
2 Ascolta, o Signore, e abbi pietà. Abbiamo peccato contro dite.
3 Tu regni per sempre, ma noi siamo definitivamente perduti.
4 Signore onnipotente, Dio d'Israele, ascolta la nostra preghiera: siamo come condannati a morte. Siamo i discendenti di un popolo che ti ha offeso e non ha dato retta alla tua parola. Così ci portiamo addosso il castigo.
5 Signore, non ricordare più il male fatto dai nostri antenati. E' tempo che ti ricordi di noi, o Dio potente e santo.
6 Tu sei il Signore nostro Dio e noi ti loderemo, o Signore.
7 Per questo tu hai suscitato nel nostro cuore la volontà di amarti e di invocare il tuo nome. Ti loderemo qui, in terra d'esilio; abbiamo abbandonato la condotta ingiusta dei nostri antenati che ti hanno offeso.
8 E ora, eccoci qui in esilio, dove ci hai dispersi; siamo insultati e maledetti, e scontiamo i peccati dei nostri antenati che si sono ribellati contro di te, Signore nostro Dio».

MEDITAZIONE SULLA SAPIENZA

ISRAELE HA ABBANDONATO LA SAPIENZA

9 Ascolta, Israele, i precetti che danno
la vita,
sii attento e imparerai a diventar saggio.
10 Che cosa ti succede, Israele?
Perché ti trovi in un paese nemico,
invecchiato anzitempo in terra straniera?
11 Sei impuro, come un cadavere
e sei già contato tra i morti!
12 Tu hai abbandonato
la sorgente della sapienza!
13 Se tu avessi ubbidito a Dio
ora vivresti al sicuro e in pace.
14 Impara dov'è la prudenza, dov'è la forza,
dov'è la saggezza,
e saprai dove trovare una lunga vita,
la luce che ti guida e la pace.

NESSUNO SA DOVE ABITA LA SAPIENZA
15 Chi ha scoperto dove abita la sapienza?
Chi ha potuto entrare dove tiene i suoi
tesori?
16 Dove sono i capi dei popoli
o i domatori di bestie selvagge?
17 Dove sono quelli che si divertono a
cacciare uccelli
e quelli che accumulano oro e argento,
ricchi sfondati,
mai soddisfatti di quel che hanno?
18 Dove sono quelli che lavorano con cura
l'argento
e tengono nascosto il segreto della loro arte?
19 Son finiti tutti nella tomba, sono scomparsi;
e altri son venuti alloro posto.
20 Sono sorte nuove generazioni, hanno
abitato la terra,
ma non hanno scoperto la via che porta
alla sapienza.
21 Non hanno cercato i suoi sentieri
e non si sono preoccupati di lei;
non l'hanno raggiunta.
22 In Canaan nessuno ha sentito parlare della
sapienza,
nessuno l'ha vista in Teman.
23 Anche i discendenti di Agar che passano
per gente istruita,
i mercanti di Merra e di Teman,
e quelli che indagano sui miti e ricercano
il sapere
non hanno scoperto la via che porta alla
sapienza,
e non si sono nemmeno sognati
di raggiungerla.
24 O Israele, quant'è vasto l'universo creato
da Dio!
Il luogo del suo dominio non ha confini!
25 L'universo è grande e non conosce limiti,
è immenso e nessuno può misurarlo!
26 In esso nacquero i famosi giganti dei
tempi antichi,
alti di statura e abilissimi nella guerra.
27 Ma Dio non li ha scelti,
a loro non ha rivelato la via che porta alla
sapienza.
28 Son finiti male, perché erano senza
discernimento,
sono morti perché erano privi di senno.
29 Chi è salito in cielo per prendere la
sapienza?
Chi l'ha fatta scendere dalle nubi?
30 Chi ha attraversato il mare ed è riuscito a
trovarla?
Chi l'ha riportata qua a prezzo d'oro?
31 Nessuno sa dove abita la sapienza,
e nessuno si preoccupa di cercarla.

SOLO DIO DONA LA SAPIENZA A ISRAELE

32 Dio, che sa tutto, conosce la sapienza,
l'ha scoperta con la sua intelligenza.
Egli ha creato la terra per sempre
e l'ha riempita di animali.
33 Quando manda la luce, la luce va;
quando la richiama, ubbidisce tremante.
34 Le stelle brillano nella notte
ed esprimono la loro gioia.
35 Dio le chiama ed esse rispondono:
«Eccoci!»;
brillano con gioia per il loro Creatore.
36 E' lui il nostro Dio;
nessun altro può essere paragonato a lui.
37 Egli ha scoperto tutte le vie che portano
alla sapienza,
e le ha indicate a Giacobbe, suo servo,
a Israele, il popolo che egli ama.
38 In seguito la sapienza è apparsa sulla terra
ed è vissuta con gli uomini.

CAPITOLO 4
1 La sapienza è il libro dei comandamenti
di Dio,
è la legge che sarà valida per sempre.
Tutti quelli che le sono fedeli camminano
verso la vita,
invece chi l'abbandona va verso la morte.
2 Convèrtiti, popolo di Giacobbe,
aggràppati alla sapienza.
Lasciati guidare dallo splendore della sua
luce!
3 Non dare la tua gloria ad altri,
non cedere i tuoi privilegi a popoli stranieri.
4 Felici noi, o Israeliti!
Dio ci ha rivelato quel che gli è gradito.

INVITO ALLA GIOIA

L'ESILIO
5 Coraggio, popolo mio,
tu che tieni vivo il nome d'Israele!
6 Dio vi ha venduti ai pagani,
ma non vi ha destinati alla distruzione.
Vi ha abbandonati ai nemici
perché avete provocato il suo sdegno.
7 Avete offerto sacrifici ai demoni e non a
Dio,
perciò avete esasperato il vostro Creatore.
8 Avete dimenticato il Dio eterno che vi ha
nutriti,
e avete rattristato Gerusalemme, che vi ha
allevati.

IL LAMENTO DI GERUSALEMME

9 Alla vista del castigo mandatovi da Dio
Gerusalemme ha detto:
«Udite, o città a me vicine:
Dio mi ha causato un grande dolore.
10 Ho visto infatti partire schiavi i miei figli
e le mie figlie:
è Dio, l'Eterno, che li ha castigati.
11 Io li avevo allevati con gioia
e ho dovuto lasciarli andare tra lacrime e
dolori.
12 Nessuno si rallegri perché sono vedova
e abbandonata da tutti.
Son rimasta sola perché i miei figli hanno
offeso il Signore
e hanno abbandonato la sua legge.
13 Hanno trasgredito i suoi precetti
e non hanno seguito i comandamenti di Dio.
Hanno abbandonato la strada della
giustizia,
in cui erano stati educati.
14 Venite, città a me vicine,
e pensate ai miei figli
e alle mie figlie
che l'Eterno ha castigati con l'esilio.
15 Ha fatto piombare su di loro una nazione
venuta da lontano,
una nazione prepotente, che parla una
lingua straniera,
gente che non ha avuto rispetto dei vecchi,
né pietà dei bambini.
16 Alla vedova hanno strappato figli e figlie e
l'hanno lasciata sola, senza più nessuno.
17 Come potrei aiutarvi, figli miei?
18 Dio stesso, che vi ha castigati,
vi libererà dai vostri nemici!
19 Andate, figli, andate per la vostra strada!
Io resto sola e abbandonata.
20 Sono passati per me i giorni della pace e
mi sono vestita di ruvido panno per
pregare.
Griderò all'Eterno tutti i giorni che mi
restano.
21 Coraggio, figli miei, gridate anche voi a
Dio.
Egli vi libererà dai nemici, che vi
opprimono.
22 Nell'Eterno ho posto la speranza della
vostra salvezza.
Colui che è santo mi ha dato una grande
gioia:
l'Eterno vi salverà,
presto avrà misericordia di voi.
23 Vi ho visti partire tra lacrime e dolore,
ma Dio vi ricondurrà a me,
e sarò contenta e felice per sempre.
24 Come le città a me vicine vi vedono in
schiavitù,
così presto vedranno la salvezza che Dio
sta per donarvi.
L'Eterno manifesterà il suo grande
splendore e la sua gloria.
25 Sopportate con pazienza, o figli,
il castigo che Dio vi ha mandato.
Il nemico vi ha oppressi,
ma ben presto vedrete la sua distruzione;
voi stessi calpesterete i vostri nemici.
26 I miei figli più delicati
sono passati per sentieri pieni di sassi,
sono stati portati via, come un gregge
rapito da briganti!
27 Coraggio, figli miei, gridate a Dio!
Egli vi ha messi alla prova, ma si
ricorderà di voi.
28 Se in passato avete deciso di allontanarvi
da Dio,
ora tornate a lui, cercatelo con tutte le
vostre forze.
29 Colui che vi ha castigati con tanti mali
vi salverà e vi riempirà per sempre di
gioia».

SPERANZA PROMESSA A GERUSALEMME

30 Coraggio, Gerusalemme! Chi ti ha
chiamata per nome ti consolerà!
31 Maledetti quelli che ti han fatto del male
e si sono rallegrati per la tua rovina.
32 Maledette le città che hanno tenuto schiavi
i tuoi figli!
Maledetta Babilonia, che ti ha strappati gli
abitanti!
33 La tua disgrazia l'ha riempita di felicità,
la tua distruzione l'ha colmata di gioia.
Ma sarà rasa al suolo e, a sua volta,
proverà dolore.
34 Io le toglierò l'orgoglio di avere tanti
abitanti,
e la sua superbia si trasformerà in lutto.
35 L'Eterno la castigherà: l'incendio durerà
parecchi giorni
e i demoni la infesteranno per un periodo
ancor più lungo.
36 Guarda verso oriente, Gerusalemme,
e vedi la gioia che Dio sta per procurarti.
37 Ecco, di là stanno per tornare
i figli che avevi visto partire; si sono
radunati
e tornano dall'oriente e dall'occidente.
Li ha chiamati il Dio santo:
vedono la sua gloria e sono felici.

CAPITOLO 5
1 Gerusalemme, togliti gli abiti di lutto e
mettiti i vestiti più belli,
segno della gloria che Dio ti assicura per
sempre.
2 Indossa come manto la giustizia che Dio ti
dona.
Posa sul tuo capo come corona la gloria
dell'Eterno.
3 Dio mostrerà il tuo splendore
a tutti gli uomini della terra.
4 Dio ti chiamerà: "Pace nella giustizia",
"Gioia nella fedeltà a Dio"
e questo nome ti rimarrà per sempre.
5 Alzati, Gerusalemme, e sali sulla cima di
un monte
e voltati verso oriente.
Guarda: i tuoi figli si sono radunati
dall'oriente all'occidente.
Il Dio santo li ha chiamati.
Essi sono felici, perché Dio si è ricordato
di loro.
6 Erano andati via a piedi, trascinati dai
nemici;
ora Dio li fa tornare a te
portati in trionfo come re.
7 Dio ha dato ordine di spianare
le alte montagne e le rocce secolari.
Vuole che i burroni siano riempiti
e il terreno diventi piano,
perché Israele possa camminare al sicuro
sorretto dalla potenza di Dio.
8 Per comando di Dio, foreste
con ogni sorta di piante aromatiche
devono far ombra a Israele nel suo
cammino.
7 Dio stesso guiderà Israele nella gioia.
Lo illuminerà con il suo splendore,
e lo accompagnerà con la misericordia e la
giustizia
che solo lui può dare.
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